Pedagogia: LA SCUOLA ATTIVA IN EUROPA

MARIA MONTESSORI: L'EDUCAZIONE A MISURA DI BAMBINO 


Maria Montessori nacque nel 1870 e nel 1896 si laureò alla Facoltà di Medicina di Roma e successivamente entrò nella clinica psichiatrica come assistente e iniziò ad occuparsi del recupero intellettivo dei soggetti anormali.
 Decise di laurearsi in Filosofia e acquisì la libera docenza in Antropologia nel 1904. Iniziò a pensare che i metodi utilizzati con bambini anormali potesse fornire nuove forme di educazione anche per i bambini normali. Nel 1907 fu incaricata di aprire e dirigere una serie di scuole infantili chiamate Case dei bambini. Nel 1909 Maria Montessori scrisse "Il metodo della pedagogia scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei bambini". 

Nel 1934 andò in Spagna e si spostò poi in Inghilterra e in India, dove aprì diverse scuole. Tornata in Europa nel dopoguerra ottenne molti riconoscimenti. Scrisse diverse opere pedagogiche e morì in Olanda nel 1952. 

Nelle opere scritte tra il 1909 e il 1916 Maria Montessori descrisse l'esperimento condotto nella Casa dei bambini, definendola "laboratorio di psicologia". 

Queste scuole si caratterizzano per un'organizzazione dell'ambiente a misura di bambino: gli oggetti sono offerti alla libera scelta del bambino e viene abolito il banco, che venne sostituito con piccoli tavolini che agevolano il bambino a fare da sé. Il compito dell'insegnante non è direttivo, ma di consiglio, aiuto, sostegno e stimolo, evitando i castighi. 

Un aspetto molto importante riguarda anche il materiale didattico, chiamato anche di sviluppo, costituito da solidi da incastrare, blocchi, tavolette, figure e solidi geometrici da ordinare secondo le dimensioni, matasse colorate, campanellini ecc. 

Tra gli anni 20 e 40 Montessori iniziò a rielaborare alcune parti della sua pedagogia per portare maggiore attenzione alla dimensione religiosa del bambino. Scrisse "La mente del bambino, Mente assorbente", nel quale definisce "nebule" le specifiche sensibilità che si risvegliano nel corso dello sviluppo psichico. Definisce la mente del bambino "assorbente" per il suo straordinario potere di assimilazione. 

La novità del metodo di Montessori riguarda principalmente il metodo di lavoro: è una pedagogia elaborata a partire da esperienze reali. 

La sua pedagogia prevede quindi di puntare sull'autoeducazione del bambino, affrancandolo dai vincoli precostruiti: la liberazione dell'infanzia --> consiste in un progetto costruttivo basato sul rispetto della personalità del bambino e sulla predisposizione di condizioni adatte al suo sviluppo. 


L'ambiente risulta essere molto importante nel rendere più o meno attivo il bambino e deve essere misurato negli stimoli, proporzionato alle forze fisiche e psichiche infantili, ordinato in modo che ogni oggetto abbia il suo posto e sia alla portata del bambino, funzionale alle varie modalità di lavoro, attraente e curato per richiamare l'attenzione. 

La posizione di Montessori era inizialmente di natura naturalista e positivista, ma andò pian piano riconoscendo determinati aspetti filosofici, umanitari e religiosi. 

Si confrontò con le tesi psicoanalitiche di Sigmund Freud condividendo l'ipotesi del subconscio, elemento significativo per per la formazione della personalità e fattore motivante dell'attività individuale. La studiosa rifiutò la spiegazione che le pulsioni inconsce fossero riconducibili alla dimensione sessuale. Invece la liberazione del bambino dalle oppressioni esercitate dal mondo degli adulti veniva proposta da Montessori come un impegno morale di tutti per svelare e risolvere i conflitti tra le esigenze del mondo infantile e le aspettative del mondo dell'adulto. 

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