Psicologia: la ''banalità del male'' nella teoria di Milgram

Stanley Milgram negli anni 60 avviò i suoi esperimenti sull'obbedienza all'autorità con la convinzione che, benché gli esperimenti siano svolti in una situazione artificiale, possano aiutare a comprendere meglio i meccanismi psicologici contenuti al comportamento dei criminali nazisti.

Lo psicologo riporta tutti i suoi esiti nel suo testo Obbedienza all'autorità e afferma che l'obbedienza è uno degli elementi fondamentali della struttura della vita sociale

Egli ha dimostrato che una persona sana e adattata bene socialmente, può arrivare a commettere azioni crudeli sulla spinta dell'influenza del contesto sociale. 

Nello stesso periodo in cui Milgram iniziò il suo esperimento, si svolse a Gerusalemme il processo di Adolf Eichmann, accusato di crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l'umanità e crimini di guerra sotto il regime fascista. Hanna Arendt, filosofa e storica tedesca, partecipò a questo dibattimento e scrisse un testo che si intitola ''la banalità del male''. La filosofa definisce il male di Eichmann banale, in quanto egli non è un mostro bensì una persona portato a svolgere il proprio lavoro e raggiungere i propri obiettivi. 

Lo studio di Milgram è stato effettuato presso l'Università di Yale su più di mille individui. Mediante un annuncio su un giornale, lo psicologo recluta volontari chiamati a partecipare a un esperimento sull'apprendimento, presentato in seguito come uno studio sugli effetti della punizione sull'apprendimento. I volontari vengono poi mescolati e divisi in insegnanti e allievi; i volontari dovranno ricoprire a pieno il loro ruolo. Gli studenti dovranno imparare a memoria una lista di associazione verbali e gli insegnanti dovranno punirli con una scossa elettrica via via più forte quando gli allievi sbagliano.

L'obiettivo di Milgram è quello di vedere quanto i soggetti vanno avanti con l'esperimento e quando si ribellano alle indicazioni dell'autorità. Gli esiti finali posti dal psicologo sono che il 65% dei volontari portano al termine l'esperimento, nonostante i loro dubbi e perplessità. 
Gli insegnanti, nonostante la consapevolezza di compiere atti malvagi nei confronti degli allievi , continua a svolgerli, sotto il controllo delle autorità. 


Milgram evidenzia nel suo testo che i soggetti, per quanto loro sapessero quale sia il comportamento giusto da svolgere, non hanno seguito il loro valori poichè altri fattori determinano la condotta dell'individuo. Tra questi sono la buona educazione, l'impegno a mantenere la promessa di collaborare con lo sperimentatore e la vergogna di tirarsi indietro. 

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