Sociologia: la società di massa

Il mondo degli esseri umani è basata su norme vincolanti per i singoli individui e ogni società presente acquisirà forme e caratteristiche particolari, ma vi sono sempre processi di istituzionalizzazione, socializzazione, disuguaglianza e devianza. 
La differenza tra società moderna e le precedenti forme di vita collettiva è evidente. La comunità è una collettività al cui interno i rapporti sono caratterizzati da un alto livello di intimità personale, da legami profondi e da un forte impegno reciproco dei membri che la costituiscono. 


A partire dal XVII secolo l'idea che la comunità debba essere la forma prevalente della vita associata viene messa in discussione. Ora si mette al centro il singolo, mentre i rapporti che egli trattiene con i suoi simili diventano di tipo secondario. 




Si comincia a pensare che la facoltà umana di pensare e agire razionalmente debbano diventare un nuovo collante sociale.
In una collettività di tipo societario, a differenza di una collettività comunitaria, nascere e curare le malattie sono eventi burocratici; non è la famiglia a farsene
carico, ma lo Stato. 
La stessa cosa vale per l'educazione dei figli, per il matrimonio e il lavoro. La vita individuale è sempre più amministrata dalla collettività, che coincide però sempre meno con la comunità in cui si vive.
In questo modo aumenta il benessere individuale, aumenta la libertà di scelta dell'individuo, che non è più vincolato alle tradizioni. 

La società moderna è basata sulla razionalizzazione e l'individualizzazione della vita. La razionalizzazione porta con se un maggiore controllo della società sui nostri comportamenti, mentre l'individualizzazione ha come conseguenza una progressiva omologazione agli standard della società di massa.

Commenti